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Veganuary

Cambiare il futuro passo dopo passo

In occasione dell’inizio del nuovo anno nutriamo tante aspettative per abbandonare i vecchi schemi e provare qualcosa di nuovo. E a tal proposito la Veganuary Challenge casca proprio a fagiolo! 

Che cosa si intende per alimentazione vegana?
Chi osserva una dieta vegana rinuncia consapevolmente a tutti i prodotti di origine animale nel proprio piano alimentare, optando, invece, per un’alimentazione puramente a base vegetale. Essere vegani non significa modificare solo l’alimentazione, ma eliminare completamente tutti i prodotti di origine animale anche nell’abbigliamento e nella cosmesi.

Che cosa si intende per Veganuary?
La campagna si svolge ogni gennaio dal 2014 e incoraggia le persone di tutto il mondo a passare a una dieta vegana. L’idea alla base della 1 Month Challenge è quella di rendere le persone consapevoli dell’impatto positivo che una dieta vegana ha sulla salute, sull’ambiente e sugli animali. Già 620.000 partecipanti hanno raccolto la sfida l’anno scorso e il 98% di loro raccomanderebbe la campagna ad altri.

Quali sono i benefici di una dieta vegana?
Con una dieta puramente vegetale è possibile ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, di malattie infiammatorie, di diabete e persino di alcune tipologie di tumore (come il tumore al colon). Altri fattori importanti che fanno propendere per una dieta vegana sono il benessere degli animali e il rispetto dell’ambiente. Rinunciando ai prodotti di origine animale, ognuno può contribuire attivamente a far sì che un numero minore di animali venga allevato per la produzione di cibo in condizioni strazianti e debba morire soffrendo. Inoltre la produzione di alimenti di origine vegetale consuma meno risorse e genera meno gas serra.

Che effetto positivo ha un mese vegano dell’anno?
Alcuni si chiederanno se la rinuncia ai prodotti animali per un mese comporti un effetto apprezzabile. Sicuramente… sì! Secondo la valutazione dell’Animal Law and Policy Program dell’Università di Harvard, l’Iniziativa Veganuary ha ottenuto risultati tangibili dal 2014 al 2022:

  • risparmio di 103.840 tonnellate di CO₂ equivalente
  • risparmio di 6,2 milioni di litri d’acqua
  • 3,4 milioni di vite animali salvate

Una dieta vegana comporta carenze di nutrienti?
Si raccomanda una dieta equilibrata e varia per soddisfare le esigenze nutrizionali. Limitando drasticamente gli alimenti o omettendo del tutto alcuni gruppi di alimenti dalla dieta, si rischia di non avere comunque un apporto adeguato di alcuni nutrienti. A lungo termine può insorgere una carenza. Per questo motivo i vegani devono avere una buona conoscenza delle proprietà nutrizionali degli alimenti.

La vitamina B12, la vitamina D, gli acidi grassi omega 3, il ferro e lo zinco sono tra i nutrienti critici il cui apporto deve essere particolarmente curato in una dieta vegana.

Sono contenuti, per esempio, in questi alimenti:

  • vitamina D: pesci grassi, tuorlo d’uovo
  • acidi grassi omega 3: pesci grassi
  • ferro: carne scura, sanguinaccio, fegato
  • zinco carne, pesce, latticini

Vitamina B12 – cosa si nasconde dietro questo indispensabile nutriente
La vitamina B12 non è una singola vitamina, ma più precisamente un gruppo di vitamine idrosolubili chiamate cobalamine. A livello di composizione chimica è una delle vitamine più complesse che gli esseri umani non possono produrre da soli, ma di cui hanno bisogno per le funzioni vitali essenziali e le attività dell’organismo. Svolge un ruolo importante nel funzionamento del sistema nervoso, nella formazione del sangue, nella sintesi del DNA e nella produzione di energia nell’organismo. Se ci si sente stanchi e svogliati per un periodo di tempo prolungato è quindi opportuno consultare un medico e sottoporsi a un controllo per verificare una possibile carenza di vitamina B12.

Perché i vegani dovrebbero prestare particolare attenzione alla B12?
Questo nutriente essenziale non è presente in quantità rilevanti negli alimenti vegetali, nemmeno in quelli fermentati come la soia o i crauti.
Una dieta non equilibrata, per esempio vegana o vegetariana, può quindi portare a una carenza di vitamina B12 e causare sintomi correlati a una carenza da B12 che possono essere sgradevoli e mettere in pericolo di vita. Le persone che si astengono completamente dai prodotti animali devono quindi assumere la B12 ricorrendo a degli integratori alimentari come fonte principale.

Ma attenzione, non solo le persone vegane a essere più frequentemente interessate da questa carenza, ma anche gli atleti agonisti e chi è sottoposto a livelli di stress elevati.


Di quanta vitamina B12 ha bisogno l’organismo quotidianamente?
Un apporto di vitamina B12 di 1-4 microgrammi (µg) è raccomandato per gruppi di persone sane.
Il 100% del valore nutritivo di riferimento (NRV) dell’UE è pari a 2,5 µg di vitamina B12 al giorno. Se si assume un quantitativo eccessivo in un’unica assunzione, l’organismo espellerà il quantitativo in eccesso. Ciò significa che l’assunzione di grandi quantità di B12 superiori alle raccomandazioni non è efficace per soggetti sani.

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